Responsabile scientifico
Antonio Santo
Lung Unit-Oncologia Toracica
Ospedale P. Pederzoli – Pescheria Del Garda (Vr)
Presidenti del Congresso
Rossana Berardi, Antonio Santo, Francesco Schittulli
Comitato scientifico
Marco Alloisio, Andrea Antonuzzo, Paolo Borghetti, Emilio Bria, Federico Cappuzzo, Andrea Comel, Diego Cortinovis, Francesco Facciolo, Onelio Geatti, Niccolò Giaj Levra, Paolo Graziano, Gaetano Lanzetta, Umberto Malapelle, Roberta Polverosi, Marcello Tiseo, Rocco Trisolini, Vincenzo Valentini, Giulia Veronesi, Lina Zuccatosta
Comitato organizzatore
Francesco Schittulli, Antonio Santo, Rossana Berardi, Marco Alloisio, Stefano Cerrato, Carla Autino
Razionale scientifico
Le neoplasie toraco-polmonari (nell’85% dei casi “Non Microcitomi”) rappresentano a tutt’oggi uno dei principali problemi sociosanitari nel nostro paese, sia per l’impatto numerico (ogni anno si registrano sul territorio nazionale circa 44.000 nuovi casi a fronte di una prevalenza di circa 120.000 pazienti) che per l’impatto economico sul SSN a causa degli alti costi delle terapie biologiche e dell’immunoterapia, di recente introduzione nella pratica clinica. In compenso questi nuovi farmaci nell’ultima decade hanno notevolmente migliorato la storia naturale delle neoplasie polmonari, aprendo le porte della speranza a molti pazienti che fino a pochi anni fa avrebbero avuto una prognosi inesorabilmente infausta. Tuttavia, i risultati sono ancora insoddisfacenti in quanto a fronte delle notevoli risorse economiche impiegate per i nuovi farmaci abbiamo osservato solo un modesto incremento della sopravvivenza a 5 anni (dal 12 al 16% negli uomini e dal 16 al 23% nelle donne). La causa di questi risultati non ottimali è legata al fatto che a tutt’oggi oltre il 50% dei pazienti con neoplasie toraco-polmonari, viene trattato in strutture inadeguate e per quanto concerne la profilazione biomolecolare della neoplasia e, talora, per la mancata disponibilità dei farmaci di ultima generazione. Tutto questo non è più accettabile eticamente nel 2024, è fondamentale che fin dalla fase di “sospetto diagnostico di neoplasia polmonare” il paziente venga preso in carico da operatori oncopneumologici di provata esperienza, organizzati in Gruppi multidisciplinari funzionali o meglio ancora strutturali (Lung Unit), sulla scia delle Breast Unit che stanno riportando risultati eclatanti nel campo delle Neoplasie mammarie. Recentemente in qualche ospedale italiano, tra cui l’Ospedale P. Pederzoli di Peschiera (VR), si è aperta la strada alla nascita delle “Lung Unit strutturali”, col riscontro di un immediato vantaggio per i pazienti. Speriamo che questo modello organizzativo, che ha tutti i presupposti per migliorare diagnostico-terapeutico del oncopneumologico, possa riproposto, a breve, in tutte le regioni d’Italia in base a precise esigenze epidemiologiche.